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Difendiamo la proprietà intellettuale!

Pubblicato il 16 febbraio 2022 – Tempo di lettura: 7 minuti

Durante le vacanze di Natale, nel pieno dell’euforia di buoni propositi e cose belle, è successo un fatto che mi ha colpito molto. Seguo molti intagliatori su Instagram e sono per me fonte inesauribile di piacere per gli occhi e inspirazione.

Uno tra di loro, Dan Riggott in arte @Danhero, un giorno pubblica una Instagram stories dicendo che un video di una sua creazione recente originale, è stato “rubato”. 😔😤😡

Qualcuno ha preso questo video e lo ha ripubblicato in vari social. Il video ha raggiunto (solo in quei giorni) più di 4.5 milioni di visualizzazioni. 😳😱 Questa è la conferma che Dan è un’artista incredibile e che il suo genio e la sua fantasia hanno il potere di affascinare molte persone anche al di fuori del circuito di intagliatori di Instagram.

Quindi tutto bene, penserete. E invece no. Il “simpatico” personaggio che ha creato tutto questo ha “dimenticato” o diciamo omesso di dire che non era il proprietario e non ha minimamente citato Dan in tutto questo circo. 🤬

Questo non è solo perdere occasioni personali che possono arrivare dopo un video diventato virale. Non è solo frustrante ma è qualcosa di più. Si tratta di un illecito ed è profondamente irrispettoso verso la persona che ha dato tanto per creare quel soggetto.

Purtroppo vedo ogni giorno situazioni simili su Instagram. Dan è un caso che con 4.5 milioni di visualizzazioni fa più notizia, ma è una cosa che capita anche a molte altre persone regolarmente. La cosa triste è che a volte il “crimine” si perpetua anche tra intagliatori stessi. 😔😢

Forse si è indotti a pensare che quando si pubblica qualcosa questo diventi di dominio pubblico, che è vero, almeno in parte. Ma quando metto uno gnomo nel mio giardino, quindi esposto al pubblico, vi sognate forse di rubarlo? Si tratta in primo luogo di EDUCAZIONE.

Un’altra forma di maleducazione è anche quando seguite un tutorial, video o cartaceo che sia, intagliate il soggetto e gioiosamente lo pubblicate senza citare l’autore originale che vi ha ispirato.

Ho fatto una ricerca. Prendendo ad esempio solo questi super classici soggetti di intaglio per beginner:

Si trovano praticamente nell’80% dei profili di intagliatori su Instagram. Quasi tutti abbiamo iniziato da qui. Ma solo circa il 30% di questi, ha citato la fonte. Vi pare giusto?

Forse, voi sbadati, non sapete che dietro alle quinte di un progetto ci sono moltissime cose:

  • un idea originale. Sembra magari banale ma non tutte le persone sono dotate di fantasia e capacità per creare un soggetto originale.
  • preparazione artistica. Sia che si tratti solo del disegno o di intaglio vero e proprio ci vogliono conoscenze, studio e molto impegno.
  • una verifica di fattibilità del soggetto. Come ci spiegava Vladimir, @homewoodspirit, nella sua intervista, molti intagliatori, come lui, preparano un modello in plastilina o argilla, prima di procedere all’intaglio del soggetto. Serve a tracciare linee più pulite e utilizzare in maniera corretta la tridimensionalità.
  • il lavoro d’intaglio. Intagliare un soggetto porta via molto tempo e servono abilità specifiche. Non a caso chi è preparato nell’intaglio di cucchiai ha difficoltà ad uscire dalla sua comfort zone e intagliare figure per esempio, o il contrario. Ci sono diverse branche di intaglio e non tutti sono preparati o si sentono a proprio agio con tutte le varianti anche se si usano i medesimi strumenti.
  • filmare o fotografare. Questo nei casi di produzione di un tutorial è una difficoltà in più. Bisogna fermare il lavoro mille volte in cerca di uno scatto che renda l’idea o che abbia la luce giusta. Per chi fa video, non si tratta solo di puntare una telecamera e intagliare, ma bisogna avere la capacità di intrattenere il pubblico, di saper spiegare cosa si sta facendo in maniera esaustiva, ma non noiosa.
  • post produzione. Una volta che si termina il soggetto ci si trova con foto da selezionare ed eventualmente da ritoccare. Nel caso di un video, invece, si passa alla fase di montatura. Qui bisogna avere nozioni di videomaking per procedere con i tagli per snellire il video senza cancellare parti importanti e creare delle copertine accattivanti.

Alla fine di tutto questo, si condivide il progetto. Senza contare i costi dell’attrezzatura per l’intaglio, per foto o video, dei programmi, o di un sito web. Questi contenuti vengono quasi sempre condivisi gratuitamente, perché ci sono persone entusiaste che vogliono aiutare, che hanno piacere nel tenere viva una piacevole arte.

Noi utenti guardiamo il soggetto e pensiamo: che carino voglio provare! Un oretta di video e ci troviamo in mano qualcosa da condividere con gli amici. E’ stato semplice vero? Non ti viene in mente di dire grazie a chi ti ha dato la possibilità di fare una cosa, che evidentemente se hai seguito un tutorial, prima non sapevi fare?

Sembra assurdo ma no. Le parole da un’idea di…“, “grazie a … per il video“, ecc… proprio non escono.

Io non faccio video, proprio perché non credo di possedere le qualità necessarie. Ho iniziato intagliando un panda. Ho fatto una una variazione prendendo spunto dal tutorial di @douglinker.

Quando l’ho pubblicato ero piena di entusiasmo e gratitudine e non vedevo l’ora di citarlo! E sarò sempre riconoscente a Doug, perché grazie al suo lavoro mi ha dato l’opportunità di provare a cimentarmi in qualcosa di nuovo.

Cominciare con un soggetto già studiato da qualcuno è un grande aiuto perché ti da le basi. Da queste si parte per studiare, crescere ed evolversi, quindi incominciare a pensare con la propria testa. Vedere il risultato finale tuo e quello fatto dall’artista ti da un’altra cosa importante. E’ un metro di valutazione. Puoi subito capire a quanta distanza ti trovi tra le tue e le sue capacità.

Ancora oggi, guardo sempre con molto piacere i tutorial e a volte, se il soggetto è accattivante, mi piace sperimentarlo. Non è una cosa che si fa solo da beginner. E’ un occasione di studio, è come un corso di aggiornamento. Ogni volta può uscire fuori qualche dettaglio interessante o che non sapevi.

Quando ho idee mie mi piace condividerle con gli altri, se no non avrei aperto un blog! 😎😂 Trovo difficile spiegare come ho fatto a fare una determinata cosa per cui zoppico un po’ sui tutorial. Quando ci riesco, come nel caso dell’orologio o delle decorazioni di Natale sono felice di farlo.☺️

Per cui mi trovo dalla parte di Dan, o Jack, o Vladimir (e molti altri) e capisco con quanto amore e dedizione condividono i loro lavori. Sono felice come non mai quando qualcuno mi scrive che ha provato a replicare qualche mio soggetto e mi mostra la foto, o semplicemente quando vedo che si è ricordato di scrivere da dove gli è arrivata l’idea.

Allo stesso modo provo frustrazione quando vedo palesemente i miei soggetti pubblicati come idee originali di qualcun altro. Ho la stessa reazione quando vedo per esempio l’angelo di @cousinjackcarves condiviso ovunque sotto Natale, senza uno straccio di grazie.

La riconoscenza è una cosa importante. In un mondo che corre veloce, che punta solo alla notorietà e al guadagno lo è ancora di più. Citare le fonti non è da sfigati, non significa che non siete bravi abbastanza, è il solo modo che si ha di dire grazie per l’aiuto arrivato dal lavoro di altre persone.

Dire: “questo l’ho fatto io dall’idea di…” non svaluta il vostro lavoro, anzi, vi riconosce come persone che entrano con onore in una accogliente comunità, come in una grande famiglia sempre disposta ad aiutarvi.

Altresì, pensare di diventare famosi per aver fatto girare una foto non vostra, non citare la fonte è da sfigati. Non avete creato nulla, avete solo rubato un nano da un giardino non vostro. Vi sentite bene con la vostra coscienza? L’artista rimane tale e voi non avete fatto nulla di edificante, tanto meno per voi stessi, quindi perché farlo?

Spero che i miei lettori siano tra il 30% di entusiasti di citare le fonti, in caso contrario mi piace pensare che questo articolo vi abbia aperto gli occhi su cosa comporta una cosa che magari pensate innocua o su cui non avevate riflettuto abbastanza.

Essere tra i “traditi” aggiunge frustrazione alla frustrazione. Cercare di reclamare dicendo: questo è un mio soggetto, anche quando è palese, è una caccia alle streghe. Non ci sono leggi di brevetto è tutto basato sul buon senso.

Instagram, come altri social, sta cercando di proteggere la proprietà intellettuale dei suoi utenti, ma la strada è ancora molto lunga e tortuosa. Solo mostrandoci compatti e attivi nelle segnalazioni, aiuteremo il sistema a funzionare meglio. Per ora non ci rimane che guardarci le spalle a vicenda.

Per cui vi chiedo: abbiate cuore della vostra famiglia! Denunciate, segnalate, commentate quando vedete utilizzate idee altrui. Citate sempre le fonti o chiedete all’autore. Domani potreste trovarvi nella stessa situazione di Dan, ricordate, il Karma può essere una brutta bestia! 😉


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